Senza dubbio, Cicerone rappresenta il nucleo vitale della letteratura latina, sia sotto il profilo delle innovazioni stilistiche e letterarie, sia sotto quello dell’importanza dei contenuti. L’opera ciceroniana svela la figura di un intellettuale polivalente ed eclettico, che spazia dall’oratoria  alla politica, dalla filosofia alla retorica (intesa come arte del saper parlare). Fino ad arrivare addirittura alla composizione di lettere missive, che rivestono una notevole importanza sul piano della documentazione storica dei momenti convulsi della repubblica romana di quel periodo e anche sul piano dei sentimenti personali di un uomo che viveva in maniera intensa le problematiche della società del tempo.

Il «corpus»  delle opere di Cicerone si suole suddividere in:

  • orazioni giudiziarie – discorsi pronunciati come avvocato – Pro Sexto Roscio Amerino, Pro Sextio, Pro Milone, Pro Marcello, Pro Ligario, Pro Archia poeta, In Verrem (le «Verrine»)
  • orazioni politiche– discorsi pronunciati contro suoi avversari o contro avversari dello Stato – le famose Catilinarie (contro Catilina), le famose Filippiche (contro Marco Antonio)
  • opere di retorica – trattati teorici sull’arte oratoria e sulla retorica, in cui si cerca di delineare la figura del perfetto oratore e di stabilire le regole di struttura e composizione del perfetto discorso oratorio – De inventione, De oratore, Brutus, Orator
  • opere filosofiche – trattati di divulgazione della filosofia a Roma e discussioni su vari temi filosofici, come l’amicizia, i doveri, il bene e il male, le virtù e i vizi, i difetti e i pregi delle varie filosofie, prime fra tutte quella stoica ed epicurea – De finibus bonorum et malorum, Tusculanae disputationes, De natura deorum, De officiis (I doveri), Cato maior de senectute, Laelius de amicitia, De divinatione, De fato, Paradoxa Stoicorum, Academica
  • orazioni politiche – analisi delle forme di governo con i loro difetti e pregi, ricerca del fondamento del diritto – De re publica (modellato sulla Repubblica di Platone), De legibus
  • epistolario – un «corpus» di lettere inviate ad amici e familiari – Ad familiares, Ad Quintum fratrem, Ad M. Brutum, Ad Atticum

Colpisce quindi la vastità degli interessi di un uomo quasi sempre proiettato in primo piano nella Roma del suo tempo, un uomo che cercò di applicare tutte le proprie straordinarie risorse in maniera puntigliosa e rigorosa in tutto ciò che faceva; non ultima la cosiddetta teoria dei «loci», grazie alla quale egli memorizzava le parti del discorso da tenere in pubblico, di fronte ai giudici o in senato. Come? Scomponendo il discorso in parole chiave e parole concetto e associando queste parole, nell’ordine desiderato, alle stanze di una casa che conosceva bene. In questo modo, ricordando la disposizione delle stanze, le parole gli venivano in mente nella sequenza desiderata. E’ da questo metodo di memorizzazione che derivano le espressioni italiane: «in primo luogo», «in secondo luogo», e così via…

Valete !

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Cicerone Opere – Pillole di letteratura latina
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