IL LATINO, GRANDE PADRE DELL’ITALIANO.
L’origine latina delle parole italiane
Uno dei migliori modi per comprendere il mondo latino, e forse il più appassionante e coinvolgente, è l’approccio etimologico all’origine latina delle parole italiane. Cercheremo di risalire alla paternità dei termini che utilizziamo, anche i più comuni, percorrendo a ritroso il cammino che le nostre parole hanno compiuto nel corso dei secoli per arrivare alla loro forma e al loro significato latino.
Cominciamo con una parola molto comune, una parola che noi consideriamo un’offesa, ma che in realtà tradisce un’origine tutt’altro che oltraggiosa.
imbecille
La voce latina imbecillis è composta
dal prefisso –im– che indica negazione o contrario + baculus cioè bastone = senza bastone.
Il significato metaforico indica quindi una condizione priva di sostegno, cioè di debolezza o malattia, fisica e mentale. Il nostro «imbecille» sarebbe dunque una persona debole e malata, che ha assunto poi i connotati di un individuo poco presente di mente.
Un’altra parola molto usata:
patente
deriva dal participio latino «patens», che significa «che è aperto», «che è chiaro».
L’uso più frequente del termine è il nostro sostantivo “patente”, documento che deve risultare aperto, evidente a chi lo chiede o che certifica in maniera chiara la nostra identità.
Interessantissima e singolare è l’origine della parola «muscolo».
muscolo
deriva dal latino «musculus», che significa «topolino», diminutivo di «mus», topo. Che relazione esiste tra il nostro muscolo e un piccolo topo? E’ presto spiegato. Le ipotesi sono due.
1. Con riferimento all’elasticità e ai movimenti veloci dei topi il termine passò a indicare i muscoli del corpo umano.
2. Stranamente il colore rosso dei muscoli è paragonato alla figura di un topo scorticato.
rivale
deriva dal sostantivo latino «rivus», che significa «ruscello», «fiumiciattolo». Il termine rivale, quindi, in origine, era «colui che usa lo stesso ruscello»; dal momento che questo faceva nascere molto spesso litigi, conflitti e gelosie, il significato di questo termine ha assunto oggi la connotazione di «nemico».
precario
è correlato con il sostantivo latino «prex», che significa «preghiera» e deriva dall’aggettivo latino «precārius», che significa «ottenuto attraverso le preghiere», o anche «concesso per grazia». Da qui l’idea di fugacità, di provvisorietà, che il termine assume nel contesto moderno, data dalla caratteristica imprevedibile e ingestibile delle preghiere.
aggiustare
esistono due possibili etimologie di questo verbo:
1. il verbo deriva dalla composizione della preposizione latina «ad», che significa «verso» + l’aggettivo «iustus», che significa «giusto ». Il senso quindi sarebbe «riportare le cose alla giusta e debita misura» e quindi assestare, accomodare, regolare.
2. Il verbo deriverebbe dalla preposizione latina «iuxta», che significa «presso», «vicino», quindi il senso porterebbe a: «mettere vicino, presso», intendendo la ricollocazione dei “pezzi rotti” vicini l’uno all’altro.
libro
è un insieme di fogli cuciti insieme. Deriva dalla parola latina liber, che significa «strato di corteccia morbida». Ed è proprio su questo strato che i latini più antichi incidevano o disegnavano messaggi. Singolare coincidenza è il fatto che la parola foglio derivi come la foglia dalla stessa radice folium, folia, di origine indoeuropea.
amore
esistono varie interpretazioni etimologiche:
1. L’etimologia della parola amore risale al sanscrito kama , cioè desiderio, passione, attrazione (vedi kamasutra, cioè aforismi, brevi discorsi sul desiderio, sulla passione fisica). Anche il verbo amare risale alla radice indoeuropea ka da cui (c)amare cioè desiderare in maniera viscerale, in modo integrale, totale.
2.Un’altra interpretazione etimologica della parola amore, fa risalire il termine al verbo greco mao che significa desidero, da cui il latino amor che indica «un’attrazione esteriore, viscerale, animalesca» da distinguere da un’attrazione mentale, razionale, spirituale per esprimere la quale era usato il verbo diligere, cioè scegliere, desiderare come risultato di una riflessione.
3. Una meno probabile ma curiosa ed interessante interpretazione etimologica della parola amore individua l’origine del termine nel latino a–mors (prefisso “a” indicante privazione + “mors”, morte) , cioè «senza morte», quasi a sottolineare la potenza e la forza eterne di questo straordinario coinvolgimento dell’animo.
Valete!
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